Buongiorno a tutti,
con Franco Malizia, il nostro infaticabile Segretario, ed il Direttore Moreno Giannattasio ci siamo sentiti più volte negli ultimi giorni, anche per cercare di capire come reagire a questa situazione e come comunicare al meglio, ai nostri consorziati, alcuni pensieri fatti durante questi lunghissimi momenti di fermo imposto.
Partire da dove? Questa è una situazione inedita per tutti noi; mai nella nostra storia recente avevamo avuto a che fare con un “problema” così complesso e vasto. Non ci sono dei precedenti che mi possono aiutare a trovare uno spunto: non una crisi finanziaria, non un evento catastrofico naturale, insomma niente di niente.
Allora provo a partire da alcune sensazioni che mi hanno provocato il susseguirsi di eventi e tutto ciò che gli è girato attorno sino ad ora.
Siamo precipitati tutti, non volendolo, in una guerra senza rumori, senza fumo, senza spari e grida, senza armi. Ma di una guerra si tratta, non si vede il nemico e ciò rende il tutto tremendamente complicato: occorre prima comprendere, quindi affrontare e infine cercare di trovare una traiettoria risolutiva.
In ogni guerra ci sono gli alleati, i nemici e il proprio Paese di appartenenza, sempre da difendere e curare sino alla fine.
Da qui iniziano i miei primi malumori, i primi pensieri “cattivi”; è chiaro, non mi metto a sciorinare i dati, drammatici, di questo evento perché li potete trovare su tutti i media ed interpretarli come volete. Vorrei solo fare un piccolo elenco di quello che mi è passato per la mente in questi giorni di riposo forzato e condividerli con voi:
1. L’Europa si è comportata da partner affidabile e sincero nei confronti del nostro Paese, oppure ha tolto la maschera in questa situazione così imprevista (non imprevedibile, attenzione)? La prima reazione è stata a dir poco sconcertante: siamo stati tacciati da untori e ci hanno, almeno inizialmente, negato qualsiasi tipo di conforto. E’ chiaro che ora hanno fatto dietrofront, ma era inevitabile. Resta il fatto che lo sfregio rimane.
2. Francia e Germania (perché alla fine l’Europa è questa qui) hanno pensato di prepararsi un banchetto luculliano con la nostra sventura?
3. Passiamo a noi: questo tsunami sanitario ci ha trovati ben organizzati e con una struttura sanitaria nazionale in grado di reggere il colpo? Probabilmente nessuna Nazione al mondo è ad oggi perfettamente pronta per una cosa del genere. Ma il nostro Paese poteva reagire meglio da questo punto di vista? Non parlo del livello qualitativo dei professionisti Medici, Infermieri ed Assistenti Sanitari, secondo me tra i migliori al Mondo; bensì della capacità di programmazione della nostra classe dirigente, che negli ultimi venti anni ha tagliato decine di migliaia di posti letto ed ha in qualche modo favorito la straordinaria crescita della Sanità Privata. Come vedrete il tema del livello di “Competenze del Pubblico” sarà ricorrente anche nei punti sotto, magari per aspetti diversi da quello prettamente sanitario.
4. Tagli alla sanità: durante le interminabili trasmissioni televisive dedicate al nostro “amico” Covid, ho sentito, da qualche autorevole voce, partire l’idea di utilizzare degli Hotel per poter trasferire, quindi curare, i malati che non si riescono più ad accettare nelle strutture sanitarie presenti sul territorio. Ritengo siano interventi scellerati e privi di qualsiasi valida motivazione: solo nel nostro piccolo territorio abbiamo ben 4 (quattro) nosocomi quasi dismessi, sempre e solo per discutibili scelte politiche. Recanati, Castelfidardo, Loreto ed Osimo. Abbiamo quindi bisogno di Hotel? Vedete, quando parlo di livello di competenze del Pubblico, mi riferisco anche a questi esempi.
5. La Telemedicina: che paroloni. Niente di più semplice invece, basta una connessione a banda ultralarga, e la volontà del Sistema Sanitario di portare avanti questo concetto di nuovo rapporto medico_paziente.
6. Sempre parlando di Pubblico: sono anni e anni che si discute di investimenti importanti nella Scuola Digitale. Se si fosse affrontato l’argomento con il dovuto rigore, oggi tutti i nostri plessi scolastici, di ogni ordine e grado, sarebbero stati in grado di portare avanti i programmi ministeriali senza nessun problema. Purtroppo, la situazione è rosea solo per qualche istituto, la maggior parte è in gravissima difficoltà.
7. Ora il nostro Territorio: Turismo e Giubileo. Due temi straordinariamente importanti e strettamente legati tra loro. Abbiamo il privilegio di vivere in una parte del nostro Paese, tra le più belle, ricche di arte e storia e con un significato spirituale immenso. Questi ingredienti fanno di noi una meta desiderata e ricercata da innumerevoli turisti provenienti da tutto il mondo. E’ evidente quanto questo stop obbligato possa mettere in difficoltà l’intera struttura ricettiva, culturale e religiosa. Si poteva fare qualcosa per alleviare il disagio, potevamo essere più previdenti con alcuni strumenti digitali più avanzati?
8. Passiamo a noi privati: abbiamo avuto molti anni ed anche grandi aiuti Statali (4.0, vari crediti di imposta) per poter sviluppare nelle nostre imprese, grandi o piccole che siano, attività formative prima, operative poi, di Smart-Working. Abbiamo fatto il massimo? In una situazione come questa, essere pronti con il lavoro da remoto ci avrebbe in qualche caso reso la vita molto più semplice
Mi fermo qui, perché occorre poi mettere ordine in tutte queste idee e spunti. Non è importante essere tutti d’accordo su quanto letto, ciò che conta è che questo documento possa essere stato da stimolo per delle riflessioni da fare nel prossimo futuro; non appena ci sarà data di nuovo la possibilità di confrontarci vis a vis, sarà necessario fare tesoro di quanto successo, al fine di non farci trovare impreparati alla prossima occasione.
CAM – Polo Tecnologico Produttivo Integrato
Il Presidente
Marco Scalmati